Tuberi CAD.
Dietro la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore, vi fu una tecnologia ed una infrastruttura comunicativa che vide il Brunelleschi impegnato in prima persona nel trasmettere a committenti e maestranze le sue idee, con strumenti non proprio ortodossi...
Siamo nel 1550 quando Giorgio Vasari scrive le "Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri", rassegna biografica di artisti tra i quali spicca la figura mirabile di Filippo Messer Brunelleschi, il genio autore dell'avveniristica cupola di Santa Maria del Fiore, in quella Firenze quattrocentesca nella quale umanesimo e rinascimento sono straordinariamente confluiti in una antologia urbana di architetture uniche al mondo.
Proprio riferendosi alla presenza del maestro in cantiere, o meglio nella "fabbrica", scrive Vasari:" ... egli stesso andava alle fornaci dove si spianavano i mattoni, e voleva vedere la terra, et impastarla, e cotti che erano, gli voleva scerre di sua mano con somma diligenza. E nelle pietre a gli scarpellini guardava se vi era peli dentro, se eran dure, e dava loro i modelli delle ugnature e commettiture di legname e di cera, così fatti di rape; e similmente faceva de' ferramenti ai fabbri".
Brunelleschi di buon mattino si recava dunque tra i banchi del mercato fiorentino per scegliere le rape, che avrebbe poi intagliato nel corso della giornata per illustrare alle maestranze il plasticismo e la morfologia delle sue intuizioni. Brunelleschi era un modellatore ante-litteram, ovvero una mente brillante in grado di tramutare in una visione tridimensionale il proprio pensiero, trasmettendolo ai suoi interlocutori senza ambiguità.
Se avesse avuto una stazione CAD a disposizione non avrebbe certo giocato al Solitario di WindowsRE (Renaissance Edition!). Ironia a parte, oggi si è forse persa un pochino quella concretezza che un modello dovrebbe suggerire. Assistiamo sovente dalle pagine delle riviste di architettura ad ardite sperimentazioni che non sempre sono affiancate da una effettiva realizzabilità pratica. La Building Information Modeling ci ha portato la praticità ed il rigore delle scienze informatiche, ma non stanchiamoci mai di ricordare che occorre ancora una mente pensante dietro alle superfici matematiche che tanto ci affascinano dai nostri monitor multicolore.
Forse, ancora prima di accendere il computer domattina, dovremmo passare dal supermercato a comprare alcune rape...
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